C.S.O.A. ASILO 45 R-ESISTE

L’area vesuviana si delinea sempre più come un territorio  da spolpare – vessato dalla politica clientelare, dalla devastazione ambientale, dalla precarizzazione esietenziale e dall’assenza assoluta di lavoro –  in cui è sempre più palese la strategia di chi – soffocando ogni spinta e crescita culturale e scardinando ogni possibile logica collettivistica a favore dell’isolamento dell’individuo  – decide raggiungere il massimo profitto drenando tutto il possible dalla popolazione,  in un tragico connubio tra politica/camorra/ imprenditoria. L’abbiamo vissuto con l’affaire cava Sari ,una delle tante discariche illegali installata manu militari che ha detratto terreni fertili ai  contadini  facendo schizzare alle stelle le morti per tumore ed inquinando ad oltranza le falde acquifere con il silenzio assenso di ex sindaci in papalina , politici e neo commissari. L’unico vero dato di fatto, ad oggi, è che invece della bonifica ad horas delle cave, quest’estate abbiamo potuto assistere a roghi di rifiuti,più tossici e meno tossici, in tutto il comprensorio vesuviano ed ad un aumento esponenziale della tarsu anche se, a vista d’occhio, la raccolta differenziata è sempre più inconsistente e mal gestita (ma la ditta Ambiente Reale spadroneggia alla grande,millantando risultati da Comune Riciclone). Il salasso è estendibile alla depurazione inesistente (a che punto sono I lavori depuratore foce sarno?), al lavoro(fabbriche che continuano a chiudere), ai trasporti (spostarsi dalla periferia è diventato praticamente impossibile sia per I costi che per il numero delle corse ), alla salute (non resta un unico ospedale funzionante, nonostante la mega truffa del “nuovissimo” ospedale di Boscotrecase,chiaramente in odore di camorra), alle infrastrutture (ponte di via Sepolcri). L’intero sud italia è in una situazione disastrosa create artatamente per spingere giovani e meno giovani ad emigrare. Dalla impellente necessità di far sentire la nostra voce e dalla voglia di contrapporsi allo status quo, il 2 Giugno, un gruppo di attivisti provenienti da varie realtà, ha  deciso di occupare, dal basso, uno dei tanti spazi abbandonati al degrado purtroppo presenti nell’area, e di restituirlo alla legittima proprietaria:la popolazione tutta! Con la nascita di CentroSociale Occupato Autogestito Asilo 45, per la prima volta in questa zona,si è riuscito a creare uno spazio di aggregazione in cui poter discutere, confrontarsi, rilanciare vertenze e vivere una realtà collettiva fuori da ogni logica che ci vede costretti ogni giorno costretti a  pensare perdendo ogni libertà personale/politica.In tutto questo marciume, quanto questa voce fuori dal coro poteva però essere lasciata libera e indisturbata d’agire? Dopo neanche 3 mesi di occupazione la mannaia repressiva, messa  in atto dalle forze dell’ordine con la complicità/minaccia delle istituzioni locali, ha cercato di soffocare i nostri intenti, utilizzando ogni mezzo possibile per intimorire chi porta avanti questo percorso a testa alta. Denunce per aver liberato lo stabile, posti di blocco con perquisizioni senza motivo, vera e propria diffamazione utilizzando una stampa totalmente asservita al potere tanto da inventare fantomatici sgomberi e sopralluoghi delle forze dell’ordine ;tutto per far credere alla cittadinanza chissà cosa nascondessimo o quali affari loschi portassimo avanti!Fin’ora il posto ha vissuto di assemblee pubbliche e dibattiti su tematiche che vanno dai problemi ambientali, all’antifascismo, alla salute, al lavoro, al reddito, alla cultura libera e per tutti/e ed ancora di iniziative ludiche per bambini, della bonifica della struttura e della riqualifica della piazza e delle aiuole, della nascita di una web radio come punto di informazione alternativa, di concerti ,promuovendo anche gruppi emergenti e cantautori del territorio, di proiezioni di film e documentari, delle presentazioni di libri, della rivalutazione di prodotti tipici, di tornei di calcio da strada promuovendo lo sport per tutti/e  non assoggettato a logiche capitalistiche prediligendo le squadre popolari, e ancor di più si uniranno la formazione di banchetti informativi, di un consultorio autogestito, di un doposcuola per i bambini, di una palestra e di una biblioteca popolare, di corsi di musica e pittura e di un giornale di controinformazione .La nostra scelta di essere un  centro sociale, e così il nostro intent, non e quello di offrire servizi ma costruire con una partecipazione sempre più allargata , momentidicrescita e contrapposizione collettiva che si rifacciano sempre ad una politica dal basso basata sull’autorganizzazione, eludendo le strutture preimpostate e gerarchiche che calano decisioni dall’alto, come quelle associazionistiche e dei partiti politici.Proprio questi ultimi , che cominciano a far magicamente capolino tra la gente solo in periodi di campagna elettorale, cercando di scovare il più possibile bacini di voti per accrescere il proprio potere, nel modo più subdolo, presentandosi come gli amici della porta accanto, hanno cercato più volte di mettere le mani in pasta in questo progetto.Siamo e saremo sempre aperti al dialogo, ma sia ben chiaro che mai scenderemo a nessun compromesso; oggi più che mai rivendichiamo la nostra  totale autonomia da ogni partito o forma istituzionale che sia.

 

GLI ATTACCHI REPRESSIVI NON CI FERMERANNO RIBELLARSI E’ GIUSTO ED  IL MOMENTO E’ORA

LOTTIAMO TUTTI/E PER CAMBIARE QUESTO STATO DI COSE

NON UN PASSO INDIETRO 

C.S.O.A. ASILO 45 R-ESISTE

Invitiamo tutti e tutte a partecipare alle assemblee del lunedì e del martedì, alle ore 21.00.

Pubblicato in General | Commenti disabilitati su C.S.O.A. ASILO 45 R-ESISTE

— Collettivo BAS and Dj Ludwig G in consolle —

Sabato 1 Settembre

CSOA Asilo45, Piazza Vargas, Boscoreale

Serata di autofinanziamento per sostenere le spese legali dei compagni colpiti dalla repressione.

Dj-Set del Coll. BAS (jamaica ska – calypso – ska revival)
Russen Disko con Dj Ludwig G

Pubblicato in eventi | Contrassegnato | Commenti disabilitati su — Collettivo BAS and Dj Ludwig G in consolle —

Il pettine, l’Apecar, la frattura e noi

Tutti i nodi prima o poi vengono al pettine. E a Taranto in questa caldissima
estate un’ Apecar con un’andatura lenta e barcollante alla testa di un quarto
stato contemporaneo ha messo a terra tutte le contraddizioni che in questi anni
hanno attraversato i movimenti, facendo irruzione in una piazza mortifera e
mandando all’area tutti i possibili copioni del “festival del lavoro”
organizzato da CGIL, CISL e UIL il due agosto.
Quella che si è consumata a Taranto non è per noi solo la cristalizzazione del
conflitto tra capitale e vita. Non è solo la denuncia e cacciata dei sindacati
filopadronali dalla fabbrica. Quello che è accaduto a Taranto è molto di più.
E’ la comunità del rione Tamburi, i precari, i disoccupati e in prima battuta
gli operai della fabbrica stessa, che rifiutano di farsi schiacciare ancora una
volta da un ricatto occupazionale e cercano di rovesciarlo. Ricatto che quando
l’Ilva si chiamava Italsider e le morti che portava a Taranto avevano il
marchio dello Stato, era ordito dal pubblico (lo stessa gestione pubblica che
ha segnato i sogni, gli orizzonti, il colore del cielo e persino l’urbanistica
di una Taranto che sembra uscita da una cartolina del socialismo reale) e ora
invece, dopo la svendita della fabbrica, continua a essere attuato dal privato,
una gestione comunque capace di speculare anche sugli aiuti dello Stato, grazie
a finanziamenti di bonifiche più volte erogati , ma mai realizzate.
E poco importa se, al dato di oggi, il tribunale conferma il sequestro degli
impianti Ilva, vincolandolo però alla messa a norma e non alla chiusura degli
stessi, perchè quello che è accaduto a Taranto rappresenta un vigoroso punto di
inflessione. E’ la costruzione fuori e contro la fabbrica di nessi sociali, di
una ricomposizione larga, è la saldatura di nuove e radicali alleanze. E’ la
caduta, in ultima istanza, dell’elemento centrale che in Italia ha tenuto in
piedi per decenni forza padronale e rappresentanza sindacale e che ha
depotenziato i conflitti sociali e le battaglie per la costruzione di un
welfare degno di questo nome: l’apologia del lavoro, l’ossessione salariale, la
paranoia da piena occupazione.
Una caduta pesante, simbolicamente ma anche praticamente. E’ una caduta che
innervosisce e fa perdere lucidità alla controparte (in primis ovviamente la
controparte più vicina alla linea di frattura) che inizia a dare patenti di
parassitismo sociale (cfr. Landini su Repubblica il quale evidentemente non ha
mai fino in fondo compreso cosa fosse il reddito garantito) e arriva ovviamente
alla repressione (più di quaranta compagni denunciati dai sindacati stessi per
aver spostato qualche transenna).
Per questo il messaggio è arrivato forte e chiaro: reddito e diritti contro il
ricatto occupazionale, senza accettare fallimentari elargizioni caritatevoli
(vedi qualche misera e becera legge regionale sperimentata in Campania o nel
Lazio) o dispositivi mediati dai sindacati di cassintegrazione.
Per non parlare di proposte di legge che rivendicano il diritto al reddito con
cifre molto inferiori persino alla soglia di povertà.
Reddito, invece come orizzonte di conflitto, attacco ai profitti e
redistribuzione della ricchezza per i soggetti precarizzati dalla crisi nel
contesto di austerity.
Per questo quello che è accaduto a Taranto parla oltre i cancelli dell’Ilva,
parla a tutta Italia ed all’Europa, e dimostra che il concetto di non
rappresentanza politica e istituzionale si sta traducendo in una rotta
indipendente di attivo protagonismo di trasformazione sociale.
Quello che è accaduto in questi giorni in Italia è una caduta che, oltretutto,
avviene nell’agosto dello spread e che sbeffeggia persino la  mitologia dell’
“economia reale (tutti in fabbrica!) contro l’economia finanziaria” che qualche
furbetto voleva utilizzare per la propria campagna elettorale (che poi altro
non è che un dispositivo retorico per ulteriormente muoversi dentro l’infausta
tradizione del “lavoro bene comune” italiota).
Insomma quello che è accaduto a Taranto è innanzitutto un punto di chiarezza.
E’ un solco tra il secolo passato e questo secolo; è un solco profondissimo tra
quelli che dicono “riaprite la fabbrica” (l’1% che potremmo rappresentare con
un elenco lunghissimo dal Papa alla Fiom) e una comunità che supera anche
l’ambientalismo civista che era stato in qualche modo persino funzionale alla
reiterazione del dramma Ilva con il suo settario minoritarismo; è un solco che
segna la differenza tra noi e loro.
E’ un solco in cui da una parte c’è una comunità larga che si dispone, pratica
e si organizza nel conflitto e dall’altra ci sono i pretoriani dello status
quo, i crumiri, i poliziotti, i potentati economici.
Quello che è accaduto a Taranto per noi fa storia perchè sgombra il campo
dall’ambiguità e costruisce l’unità dentro la crisi dal basso, fuori da ogni
tentativo di sommatoria politicista di ceto politico.
Sgombra il campo dalle ambiguità e sottolinea l’irrappresentabilità e
l’indipendenza del comune nel momento in cui lotta per la propria esistenza.
Taranto, in questo contesto, rappresenta una condizione globale dell’odierno
conflitto: un’intera comunità schiava della logica del profitto che paga, in
termini di vivibilità, salute e devastazione ambientale la necessità di
riproduzione di un rapporto sociale arroccato sul bisogno unico di accumulare i
frutti della ricchezza sociale prodotta, attraverso l’imposizione di rapporti
di lavoro insostenibili, con il ricatto costante della componente del lavoro,
in nome di una produttività spinta all’estremo senza alcuna tutela del
territorio e dei lavoratori stessi; utilizzando, da un lato, tecnologie
obsolete, negando e distruggendo, dall’altro, la vocazione territoriale verso
forme produttive diverse e compatibili con i bisogni sociali ed ambientali
della popolazione locale.
Il conflitto tra il bisogno sociale e l’ordine che stabilisce la divisione
internazionale della produzione, su scala globale, esprime oggi tutta l’
incompatibilità tra i poli di una contraddizione che non si risolve con
mediazioni di maniera.
Oggi, la crisi si ritorce sul mondo del lavoro, della precarietà e del non
lavoro, facendo pagare i suoi costi insostenibili su tutti segmenti di classe;
oggi, la nostra risposta alla crisi del sistema non può che essere una
richiesta di reddito incondizionato che, proprio a partire dalle situazioni
simbolo, come quella di Taranto, supera la logica e la retorica lavorista per
rivendicare un diritto all’esistenza fuori dai rapporti sociali di produzione
capitalistici.
Ora sarebbe quindi utile interrogarsi non su come “esportare” un modello che è
evidentemente difficilmente riproducibile per specificità e numeri, ma su come
fare di Taranto, della battaglia fuori e contro l’Ilva una battaglia comune.
Una battaglia che parli al precariato diffuso, che parli ai disoccupati e alle
disoccupate, che parli a tutta quella moltitudine che la crisi stà stritolando
in un ricatto esistenziale del tutto simile al ricatto occupazionale che nel
Mezzogiorno conosciamo bene e che è sovrapponibile al ricatto della precarietà.
Per questo crediamo innanzitutto fondamentale esprimere la nostra più
completa, incondizionata solidarietà e complicità al Coordinamento cittadini e
lavoratori pensanti di Taranto ed alle denunciate e denunciati.
Ed è per noi importante discutere e rivedersi fuori dai cancelli dell’Ilva con
la complicità di tutti quelli a cui questa battaglia parla, non solo a Taranto.
Una prima occasione di confronto utile sarà Adunata Sediziosa a Napoli il 15
Settembre. Crediamo sia importantissimo in quel momento, insieme a tutti quei
contesti che svilupperanno conflitti nell’autunno, dotarci del lessico comune
dal profondo sud est al profondo nord ovest.
Il lessico comune di tutte quei soggetti che difendono la vita contro il
capitale, di tutte quelle comunità che rivendicano e si riappropriano
di reddito fuori e contro il lavoro che oggi più di ieri è a tempo
determinato, a nero, sottopagato, senza garanzie e nocivo. Un lavoro che non
solo non è bene comune ma è evidentemente un’arma formidabile di ricatto sulle
nostre vite.
Dovremo tornare tutte e tutti a Taranto.
Fuori e contro i cancelli dell’Ilva.

Villa Roth Bari – Comitati di quartiere Taranto: Città vecchia, Salinelle,
Paolo VI – Area Antagonista: Lab. Okk. Ska – C.S.O.A. Officina 99 Napoli – C.S.
O.A. Asilo 45 Terzigno – C.S.O.A. Rialzo Cosenza– L.O.A. Acrobax Roma

Pubblicato in ambiente, anticapitalismo, comunicati, General, incontri, reddito, salute | Contrassegnato , , , , , | Commenti disabilitati su Il pettine, l’Apecar, la frattura e noi

Presentazione del libro di Alex Alesi “Cockney è Bello”

Mercoledì 1 Agosto
Ore 20.00
CSOA Asilo 45
Piazza Vargas, Boscoreale

Antonino Alex Alesi (1973) scrive poesie conservandole gelosamente nei quaderni inun’adolescenza tormentata nella citta’ di Voghera. Militante politico all’interno del centro sociale Leoncavallo e succesivamente nella Officina della Resistenza Sociale, detta O.R.So. Frequenta il mondo ultras. protagonista del movimento antirazzista S.H.A.R.P., appassionato di musica, si cimenta come DJ nel gruppo Lo Skin Individui. Si trasferisce a Milano nel 1999. Ha fatto l’operaio impegnandosi nel sindacato di base CUB. Attualmente lavora in una cooperativa a Pavia. Pubblica le sue poesie nel blog scritteinstrada.blogspot.com

Pubblicato in antifascismo, culture, incontri, spazi sociali | Contrassegnato , , , | Commenti disabilitati su Presentazione del libro di Alex Alesi “Cockney è Bello”

Sabato 28 Luglio: Sagra Della Melanzana

 

*RIPRENDIAMOCI I PRODOTTI DELLE NOSTRE TERRE!*

 

SABATO 28 LUGLIO
ORE 20.30
CSOA ASILO 45
Piazza Vargas, Boscoreale

 

– pasta alla siciliana
– parmigiana
– panini e/o melenzane a funghetto
– insalata di pomodori e vin’ paisan’

Dalle 21.00:

– spettacoli di strada ed artisti itineranti
– concerto di musica popolare
(tammorr’ – putipu’ – tricchebballacche – scetavajasse)

Chiunque volesse partecipare con esposizioni dei propri 
oggetti artigianali, puo’ mandare una mail a asilo45@autistici.org

Pubblicato in ambiente, culture, eventi, spazi sociali | Contrassegnato , , , | Commenti disabilitati su Sabato 28 Luglio: Sagra Della Melanzana

Consultorio autogestito gratuito: prossime iniziative!

Nell’assemblea dell’11 luglio la partecipazione è cresciuta ulteriormente; ci siamo trovat* a ragionare sulla possibilità di fare un primo momento informativo

MARTEDI’ 17 luglio, ore 10.30, al mercato di Boscoreale. Porteremo un banchetto, un megafono, un pieghevole informativo ed un questionario. La partecipazione al banchetto è, ovviamente,aperta a tutt*!

Sempre Martedì 17, ore 20.00, incontro con:

Rocco Traisci (giornalista)

“Sanità, così scompaiono 300 milioni di euro all’anno”

Mercoledì 18 luglio, ore 20.30, ci rivedremo in assemblea per discutere delle prossime iniziative.

 

 

In allegato il materiale informativo per chiunque volesse fare fotocopie da distribuire in giro.

Consultorioretroben

Consultoriofronte (1)

Pubblicato in General | Commenti disabilitati su Consultorio autogestito gratuito: prossime iniziative!

ASSEMBLEA PUBBLICA per la nascita di un consultorio autogestito gratuito

 

 

MERCOLEDI’ 11 Luglio

ore 20.30

Cosa “vuole essere” un consultorio autogestito gratuito:

– un luogo nel quale potersi riunire per discutere e confrontarsi

– un luogo nel quale poter contrastare i numerosi attacchi all’autodeterminazione delle donne (ovvero tutto quello che mina la nostra libera scelta)

– un luogo dal quale far pressione affinchè i consultori esistenti sul territorio, trasformati oggi in poliambulatori con funzione esclusivamente emergenziale, riprendano ad essere dei luoghi nei quali si faccia seriamente prevenzione

– un luogo dal quale poter rivendicare l’esigenza di una sanità pubblica,gratuita e laica. Ad oggi, per fare una semplice ecografia in un consultorio bisogna spendere non meno di 50 euro!

– un luogo dal quale lanciare una campagna contro l’obiezione di coscienza

– un luogo nel  quale dare informazione alle ragazze giovani, e meno giovani, su aborto, anticoncezionali, gravidanza

-un luogo nel quale costituire uno sportello anti violenza al quale le donne possano rivolgersi senza temere di essere giudicate e nel quale possano trovare una concreta assistenza

-un luogo nel quale creare una rete con tutte le altre esperienze di consultori autogestiti presenti sul territorio nazionale

-un luogo nel quale dare un supporto alle migranti che stentano ad avvicinarsi alla sanità pubblica per vari motivi (lingua,costi ecc)

– un luogo nel quale organizzare corsi con ostetriche; visite gratuite con ginecolog*, omeopati, naturopat*.

-un luogo nel quale liberarsi dalla medicalizzazione

-un luogo nel quale favorire la pratica dell’autoconoscenza, del self help di gruppo ( momenti di confronto su determinate problematiche, per conoscere meglio il nostro corpo e la nostra sessualità)

Non si tratta,dunque, di creare un luogo sostitutivo del “consultorio pubblico”; si tratta di creare un luogo di “pressione” e di osservazione sulle questioni di genere.

Invitiamo tutte/i a partecipare, affinchè questa breve lista- espressione dei nostri desideri-bisogni-possa ampliarsi attraverso il confronto.

I consultori devono essere reinventati!

Non delegare,Lotta!

Pubblicato in General | Commenti disabilitati su ASSEMBLEA PUBBLICA per la nascita di un consultorio autogestito gratuito

Martedì 10 Luglio: proiezione di “Diaz”, in vista del processo del 13 Luglio.

La gestione dell’ordine pubblico nei giorni del G8 genovese del luglio del 2001, rappresenta una ferita ancora oggi aperta nella storia recente della repubblica italiana.

Dieci anni dopo l’omicidio di Carlo Giuliani, la “macelleria messicana” avvenuta nella scuola Diaz, le torture nella caserma di Bolzaneto e dalle violenze e dai pestaggi nelle strade genovesi, non solo non sono stati individuati i responsabili, ma chi gestì l’ordine pubblico a Genova ha condotto una brillante carriera, come Gianni De Gennaro, da poco nominato Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

Mentre lo Stato assolve se stesso da quella che Amnesty International ha definito “la più grande sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale”, il prossimo 13 luglio dieci persone rischiano di diventare i capri espiatori e vedersi confermare, in Cassazione, una condanna a cento anni di carcere complessivi, in nome di un reato, “devastazione e saccheggio”, che rappresenta uno dei tanti detriti giuridici, figli del codice penale fascista, il cosiddetto Codice Rocco.

Un reato concepito nel chiaro intento, tutto politico, di perseguire chi si opponeva al regime fascista. Oggi viene utilizzato ipotizzando una “compartecipazione psichica”, anche quando non sussiste associazione vera e propria tra le persone imputate. In questo modo si lascia alla completa discrezionalità politica degli inquirenti e dei giudici il compito di decidere se applicarlo o meno.

E’ inaccettabile che, a ottant’anni di distanza, questa aberrazione giuridica rimanga nel nostro ordinamento e venga usata per condannare eventi di piazza così importanti, che hanno coinvolto centinaia di migliaia di persone, come le mobilitazioni contro il G8 a Genova nel 2001.

Martedì al CSOA Asilo 45 ci sarà la proiezione del film di Daniele Vicari “Diaz” in vista del 13 Luglio, quando si terrà, presso la Corte di Cassazione di Roma, l’ultimo grado di giudizio del processo contro 10 tra compagne e compagni condannati per aver partecipato agli scontri avvenuti a Genova, nel luglio 2001, in occasione del vertice del G8.

Il 13 Luglio inoltre ci sarà, sotto la Corte di Cassazione, un presidio di solidarietà ai compagn* processat* che rischiano decine di anni di carcere. Facciamo sentire la nostra voce agli inquisitori!

Pubblicato in antifascismo, incontri, repressione | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su Martedì 10 Luglio: proiezione di “Diaz”, in vista del processo del 13 Luglio.

12 Luglio: Corteo Cittadino a Torre del Greco

Pubblicato in eventi, salute, sanità | Contrassegnato , | Commenti disabilitati su 12 Luglio: Corteo Cittadino a Torre del Greco

REPORT ASSEMBLEA 4 LUGLIO PER LA NASCITA DI UN CONSULTORIO AUTOGESTITO

Nella precedente assemblea avevamo deciso di fare un giro per i consultori della zona vesuviana  per capirne le condizioni.
Ieri ci siamo confrontat* :

– le visite al consultorio sono diventate carissime (si parla di 52 euro per
una ecografia); oramai non c’è differenza tra una visita al consultorio o in un ambulatorio privato.

-le esenzioni sono solo per i senza reddito.

-a Boscoreale e  Pompei non c’è nessun tipo di materiale informativo, nè su contraccezione, nè su gravidanza,nè su aborto. Torre Ann. aveva, invece, un bel po’ di materiale.
– Il consultorio di Boscoreale, che fino a 5-6 anni fa offriva un ottimo servizio, ora ha solo una macchina per il controllo ecografico e
nient’altro.
– abbiamo  preso nel dettaglio i prezzi delle visite ed i tempi di
prenotazione ma li riporteremo nella prossima assemblea

La situazione c’è parsa  abbastanza drammatica; se non hai più di 50
euro in tasca non puoi assolutamente fare nessun controllo.

Abbiamo discusso ieri sulla possibilità di ripetere per tutto il mese di
luglio gli incontri del martedì  e per mercoledì 11 luglio  ci siamo dat* nuovamente appuntamento per l’assemblea pubblica, sempre all’ASilo.

In questa settimana cercheremo di creare un pieghevole informativo da
distribuire  con banchetti all’interno o all’esterno dei consultori. Oltre alla brochure, due compagne
stanno lavorando anche su di un questionario per rendere il banchetto un po’ più interattivo e per avere la possibilità di intrattenerci a dialogare con i cittadini.

Nel contempo cercheremo di preparare un nuovo volantino con la chiamata
assembleare per questo fine settimana, in modo da avere più tempo per
distribuirlo in giro.

Il materiale sarà presto disponibile al C.S.O.A. ; chiunque volesse volantinare può passare lì.

Invitiamo tutt* a partecipare alla prossima assemblea di mercoledì 11 luglio, ore 20.30.

AUTODETERMINIAMOCI DAL BASSO!

Pubblicato in anticapitalismo, antisessismo, incontri, iniziative, sanità | Contrassegnato , , , , | Commenti disabilitati su REPORT ASSEMBLEA 4 LUGLIO PER LA NASCITA DI UN CONSULTORIO AUTOGESTITO